Costruire l’Alternativa
Alcuni mesi fa come Rifondazione comunista, raccogliendo anche le sollecitazioni che ci venivano da altri soggetti, lanciammo la proposta di creare un “movimento” che, partendo dai problemi dei cittadini e della città, offrisse delle risposte di sinistra. Purtroppo la pandemia ci ha impedito di incontrarci e non è facile costruire se non puoi confrontarti e agire. Ma proprio la grave crisi, sia economica che sociale, che la pandemia sta determinando, ci impone di riprendere il lavoro interrotto e riaprire una fase di dialogo e di ascolto reciproco fra tutte le donne e gli uomini che condividono l’urgenza della costruzione dell’alternativa, sia a livello locale che nazionale. Confidiamo che questa “chiamata di emergenza” possa essere utile alla definizione e alla nascita di una prospettiva unitaria, in un confronto aperto e all’altezza della gravità di questo momento drammatico. La pandemia del Covid, che ha la sua origine nella devastazione ambientale ed è stata pesantemente amplificata dalla gestione privatistica di sanità ed industria farmaceutica, sottolinea la necessità di modificare urgentemente e radicalmente lo stato di cose presente. Occorre cambiare direzione, non tornare a prima. A livello nazionale il governo Draghi esprime la convergenza di centrodestra, centrosinistra e movimento 5 stelle attorno alle politiche neoliberiste. Non si tratta di una novità assoluta: le diversità tra i poli politici oggi esistenti hanno il loro baricentro all’interno del “pensiero unico”. Il bipolarismo è servito principalmente ad allontanare la rappresentanza delle classi popolari e dei loro interessi dal sistema politico, a sostituire l’alternanza all’alternativa. In questo contesto è maturato un distacco tra popolo e istituzioni rappresentative che mette a rischio lo stesso quadro democratico. Crisi sociale e democratica si intrecciano pericolosamente. Nello stesso modo, a livello locale assistiamo a scelte di devastazione del territorio, di tentativi di svendere e privatizzare beni pubblici, di mancanza assoluta di coinvolgimento e di ascolto dei cittadini e delle cittadine. Le vicende di San Concordio, della ex manifattura, degli assi viari esemplificano in maniera esemplare questa situazione. Nonostante vi siano reti, intelligenze e soggettività – associazioni, comitati, settori sindacali conflittuali, movimenti, partiti, liste ed esperienze civiche legate al territorio – che operano positivamente e si battono con tenacia, non si riesce a incidere per modificare radicalmente queste scelte. Come Rifondazione comunista vogliamo cooperare per lo sviluppo di un movimento che a partire dalle questioni sociali, ambientali, democratiche, da quelle legate alla differenza di genere, porti alla costruzione, tanto difficile quanto necessaria, di una aggregazione, di una soggettività che da sinistra, insieme a forze ambientaliste e civiche, si batta per l’alternativa. Si tratta di socializzare la politica e politicizzare il sociale, superando steccati e diffidenze, senza la pretesa di cancellare le differenze o di ridurre ad uno la pluralità delle diverse esperienze. Un percorso con l’obiettivo di porre le basi per una aggregazione unitaria e plurale, per una soggettività che per dimensioni e credibilità possa rappresentare appunto una alternativa. Siamo consapevoli delle difficoltà da superare: prendiamoci il tempo necessario, senza l’incombere di precipitazioni elettoralistiche, ma con la coscienza di non dover perderne altro: il tempo è ora!
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