LETTERA APERTA ALLA SINISTRA TOSCANA
Costruire l’opposizione al governo di destra rilanciare il conflitto sociale. Preparare una alternativa in Toscana al governo Rossi.
In Italia, l’obiettivo di Renzi di abolire l’articolo 18 e distruggere lo Statuto dei lavoratori per decreto, riassume più di ogni altro elemento la fase politica attuale.
Pochi mesi fa Renzi si è presentato come il nuovo uomo della provvidenza in grado di risolvere la crisi italiana. Al contrario il governo ha proseguito le politiche di austerità che producono e aggravano la crisi sociale ed economica. Come se non bastasse Renzi -sempre sbandierando la discontinuità- ha contribuito, in modo decisivo, a dar vita ad un esecutivo iperliberista, più filotedesco di prima e guerrafondaio.
Il vero salto di qualità Renzi non lo produce nell’uscita del Paese dalla crisi ma nell’utilizzo della crisi come scusa per demolire la democrazia e i diritti dei lavoratori. In piena sintonia con Berlusconi, in nome della lotta alla casta, vuole impedire ai cittadini di eleggere i senatori e varare una legge elettorale peggiore del “Porcellum”. Così come, in nome della lotta alle diseguaglianze, vuole abolire i pochi diritti che rimangono a chi lavora, mettendo tutti i lavoratori in condizioni di parità: nella situazione peggiore.
Le politiche di Renzi, denominate “riforme strutturali” costituiscono in realtà la nuova fase dell’offensiva neoliberista decisa a livello europeo tra tutti i governi dell’Unione. Dopo i tagli al welfare arrivano: la cancellazione dei diritti dei lavoratori, della democrazia e le privatizzazioni. Non a caso il paese che viene additato come modello è la Spagna che, in questi ultimi anni, ha introdotto piena libertà di licenziamento: quella che vogliono raggiungere anche in Italia.
Nel disegno politico di Renzi si sommano, dunque, prosecuzione delle politiche neoliberiste, una spiccata tendenza al regime con la compressione della democrazia, la distruzione del sindacato e la sistematica ricerca di un consenso passivo fondato sul rapporto diretto capo/masse e favorito da un utilizzo pervasivo dei mezzi di comunicazione.
Quando Renzi si presenta come il leader di tutto il popolo fa, infatti, leva sul senso comune accumulatosi nel Paese negli ultimi 20 anni, sommando il peggio del berlusconismo e del renzismo, in una miscela antidemocratica che si nutre e alimenta la passivizzazione sociale. E’ questo oggi è il punto fondamentale su cui fa leva Renzi per proporsi come uomo della provvidenza. Ma, le condizioni delle persone hanno la testa dura, in campo c’e la sinistra, quella del lavoro, dei diritti sociali e della difesa della democrazia Cittadini, lavoratori precari, pubblici e privati, antiche tute blu. Scioperi e lotte in quest’autunno, destinati a continuare in un inverno freddissimo per Renzi e Rossi.
L’assenza di una reazione politica a sinistra, visibile e unitaria, che risponda al grave attacco ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, ai diritti di cittadinanza, costituisce per ora la caratteristica fondamentale e peggiore della situazione italiana. Crediamo quindi sia necessario operare, con determinazione e intelligenza, per trasformare il disagio sociale in una vivace opposizione politica e sociale alle politiche del governo Renzi e dell’Unione Europea.
E’ finita l’anomalia Toscana
L’omologazione del governo toscano a quello di Renzi è cosa fatta! Il Partito democratico toscano è stato scalato da Renzi e dalla sua componente. Rossi si è omologato accettandone il quadro di riferimento politico e culturale. A rischio, anche in Toscana ci sono lo stato sociale ed i diritti.
La riforma elettorale approvata in Toscana, concepita per cancellare qualsiasi rappresentanza critica e non omologata all’asse PD-PDL, cancellando le più elementari regole della rappresentanza sancite dalla carta costituzionale, ne è la conferma. Le recenti dichiarazioni del Presidente Rossi sulla necessità di cancellare l’articolo 18 e ridurre le tutele nel lavoro, rende omogeneo il PD toscano a quello nazionale anche in tema di politiche sociali. Ma di più, l’allargamento della maggioranza di governo a ex IDV, ex Lega, ex UDC, cambia completamente lo scenario politico in questa Regione.
La Sinistra in Toscana
In un quadro di questo tipo, riteniamo necessario aprire una riflessione con tutte le forze politiche e sociali della Sinistra toscana, a partire dall’esperienza positiva della lista Tsipras, per costruire politica in questo autunno e rilanciare una campagna di iniziative, anche regionali, tenendo insieme le tante lotte a livello territoriale e regionale come per citarne alcune quelle sulla difesa dei diritti del lavoro e contro lo job act, sulla difesa della democrazia, sulla difesa del servizio sanitario pubblico, sulla difesa dell’ambiente e contro le grandi opere, che rendano evidente e visibile che una alternativa al governo delle destre è praticabile.
Anche in previsione della prossima campagna elettorale regionale riteniamo necessario aprire il più in fretta possibile una discussione su questi punti mettendo a disposizione Rifondazione Comunista per questo percorso unitario che renda credibile e incisiva la Sinistra sul piano politico e quello programmatico.
Occorre però fare presto.
COMITATO REGIONALE
Partito della rifondazione Comunista
www.rifondazionetoscana.it
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