No all’Autonomia Differenziata
Mentre la pandemia riprende con forza e i cittadini sono giustamente preoccupati per la situazione che si sta creando e che minaccia un nuovo lockdown, e quindi sono forse meno attenti ad altre questioni, il governo ha deciso di inserire nel collegato alla Legge di stabilità il progetto dell’Autonomia differenziata, preteso da alcune Regioni. In questo modo viene esautorato il Parlamento su una questione che coinvolge – da fondamentali punti di vista – la vita di ogni cittadino e ancora una volta l’iter dell’Autonomia differenziata non viene portato al dibattito pubblico, in modo trasparente, così da permettere ai singoli, alle associazioni, ai sindacati e ai comitati, di partecipare alla discussione e di intervenire con iniziative tempestive. Si sfrutta la gravissima situazione sanitaria ed economica per far passare nel silenzio questo colpo all’uguaglianza sostanziale dei diritti dei cittadini e all’unità indivisibile della Repubblica. Questo provvedimento, di fatto, condurrebbe a “venti piccole Italie” con legislazioni, servizi, sanità, scuola e ricerca, ambiente, contratti di lavoro diversi tra loro.
Nonostante che la crisi legata al Covid abbia messo più che mai in evidenza il disastro provocato dalla prima regionalizzazione, si vuole accelerare in quella stessa direzione.
E proprio ora, quando le condizioni richiederebbero compattezza ed unitarietà degli interventi.
Partito della Rifondazione Comunista Federazione di Lucca
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