Passeggiata commemorativa e dibattito sull’attualità del Comunismo

Giovedì 21 gennaio a Livorno abbiamo partecipato ad una passeggiata commemorativa del 95° anniversario della fondazione del PCI, a Livorno, percorrendo il tragitto tra il Teatro Goldoni (dove si svolgeva nel 1921 il Il XVII Congresso del Partito Socialista Italiano) e il Teatro San Marco (dove la frazione comunista del PSI, abbandonato il Goldoni, diede vita al I congresso del Partito Comunista d’Italia).rifondazione_comunista_marcia_a_livorno

Terminata la passeggiata commemorativa abbiamo raggiunto il Palazzo dei Portuali dove si è svolto l’incontro pubblico “La nostra storia, l’attualità del comunismo”.
Alla pagina della Federazione di Livorno è possibile ascoltare tutti gli interventi dei relatori.
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A seguire ore 20 cena sociale al circolo ARCI di Borgo dei Cappuccini insieme al Segretario Nazionale Paolo Ferrero
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Di seguito un breve estratto da un articolo del manifesto del 20 gennaio sull’argomento www.ilmanifesto.info

“Giovedì 21 gennaio, a Livorno, Rifondazione Comunista organizza un incontro pubblico dal titolo «La nostra storia e l’attualità del comunismo». L’occasione è ovviamente l’anniversario della fondazione del Partito Comunista e vorremmo commemorarlo degnamente a partire da una considerazione di fondo:
Il comunismo non è un reperto archeologico ma l’unica soluzione positiva alla crisi del capitalismo. La crisi che viviamo non è frutto si scarsità, come invece ci viene raccontato ogni giorno. La crisi è frutto di una grande sovrapproduzione di merci a cui non è possibile trovare uno sbocco che remuneri il capitale. Da qui il gonfiarsi della speculazione in cui vengono investiti i capitali eccedenti e che producono in continuazione bolle destinate ad esplodere. In questo modo, il capitalismo concentra la ricchezza e parallelamente distrugge capitale, cercando di recuperare — attraverso la produzione artificiale di una situazione di scarsità — i margini di profitto che desidera.
La crisi è una enorme distruzione di capitale e la guerra – sempre più presente — è il modo più rapido per farlo. Così come la guerra tra i poveri e il razzismo sono il modo più semplice per aumentare lo sfruttamento e ridurre il valore del lavoro. La crisi non distrugge solo capitale ma le condizioni di vita dell’umanità oltre che la natura.
Questa crisi mostra come il capitalismo, dopo aver prodotto una enorme ricchezza, nel tentativo di riprodurre un alto saggio del profitto, abbia imboccato la strada della barbarie, abbia completamente esaurito la sua spinta propulsiva. In altri termini, il capitalismo non è in grado di riprodursi nell’abbondanza.”

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