Rifondazione da sempre per lo IUS SOLI
Rifondazione Comunista è da sempre favorevole ad una riforma della legge sulla cittadinanza che porti verso lo Ius Soli. Giudichiamo positivamente che il neosegretario del Pd Enrico Letta, l’abbia rilanciata ma non ci sfugge che questo sia avvenuto per mostrare che si resta contrapposti tanto alla destra di Salvini e si incalzano Conte e M5S. Il Pd dichiarandosi più “draghista” della Lega ha bisogno di un supplemento d’anima. Il neoliberismo progressista (per usare la calzante definizione di Nancy Fraser) ogni tanto ha bisogno di innalzare una bandiera per l’elettorato di sinistra. Lo stesso Renzi che andava ai family day a un certo punto fece proprio il riconoscimento delle unioni civili, che quelli come lui avevano impedito per anni. Noi comuniste/i non abbiamo nulla a che fare con i rozzobruni i quali, con argomenti che legittimano i fascioleghisti, si schierano anche contro lo ius soli per andare contro il Pd. Le/i comuniste/i sono i democratici più coerenti. Fu il Pd nel 2015 a rinunciare ad una battaglia di civiltà, riponendo nel cassetto una legge, peraltro moderata (ius culturae) nel timore di perdere consensi. Hanno stravolto la Costituzione, distrutto la sanità, cancellato l’articolo 18 non hanno nanche trovato il coraggio di votare una legge che avrebbe messo in sicurezza circa 900 mila fra ragazze e ragazzi. Nel discorso inaugurale di Letta non c’è stato un accenno di autocritica rispetto a vent’anni di politiche neoliberiste di Ulivo e Pd che hanno contribuito all’imbarbarimento del paese e alla crescita della destra. Non c’è nemmeno traccia del fatto che con il governo Conte 2 e la ministra Lamorgese sono aumentati i morti in mare, i respingimenti in Libia, gli attacchi alle navi delle Ong. Così come in pandemia sono peggiorate, più che per altri, le condizioni di vita e di lavoro di tutto il paese e soprattutto di chi è immigrata/o.
Dietro la retorica progressista il Pd si comporta come e a volte peggio della Lega.
Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Stefano Galieni, responsabile immigrazione PRC-S.E.
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